
dic 4, 2014
La “corsa all’oro” di Germania, Russia e Olanda.
Le persone, in tempo di crisi, continuano ad avere fiducia nell’oro. Di conseguenza gli Stati si adeguano. Dopo la Germania e la Russia, anche l’Olanda sta riportando in patria, il proprio metallo prezioso, fino ad oggi, riposto nei vari caveau sparsi per il mondo: in particolare nelle banche di New York, Londra, Parigi, Ottawa eccetera.
Anche altri Paesi stanno prendendo in considerazione l’ipotesi di far rientrare, nei confini nazionali, le proprie riserve auree. Perché sta avvenendo ciò? La ragione di fondo è presto detta: siccome la gente continua a riporre fiducia nel valore dell’oro come, appunto, bene rifugio, gli stati sovrani ritengono che riportando l’oro a “casa” si possa alimentare un clima di maggiore fiducia nei cittadini e più sicurezza anche tra i risparmiatori. Insomma si spera che la fiducia risposta nell’oro dalla gente, possa accrescere la fiducia verso lo Stato. Ed ecco che la Germania intende così rimpatriare 700 tonnellate di oro depositato all’estero; l’olanda ne vuole riportare nei propri confini 130 tonnellate (pari a 4 miliardi di euro), così pure sta facendo la Russia.